Con l'inizio del nuovo anno sono entrate in vigore numerose nuove norme. Di seguito illustriamo le modifiche particolarmente interessanti per i rapporti italo-tedeschi:
In data 12 dicembre 2008 é entrato in vigore per i paesi dell'unione con eccezione della Danimarca il regolamento UE 1896/2006 che introduce un comune procedimento per il decreto ingiuntivo al pagamento.
Il creditore residente in un paese dell'unione potrá richiedere al competente tribunale, di regola nello stato di residenza del debitore, il rilascio di un decreto ingiuntivo europeo. A tale scopo il creditore potrá servirsi di un modulo prestampato di facile compilazione, l'allegato A del regolamento, redatto in tutte le lingue dell'Unione. Il creditore potrá compilare con l'aiuto dell'identico modulo nella propria lingua il modulo di richiesta direttamente nella lingua del paese di destinazione del debitore. Non sorgono pertanto i costi e le perdite di tempo legati ad una traduzione giurata.
Il Tribunale del paese del debitore rilascerá in un lasso di tempo di massimo un mese il decreto ingiuntivo europeo da notificare al debitore che avrá tempo 30 gg. dalla notifica per presentare opposizione. In mancanza di opposizione entro i termini perentori, il decreto ingiuntivo diventerá titolo idoneo a perseguire l'esecuzione forzata nel paese del debitore in cui viene rilasciato. Anche l'esecuzione forzata non é legata ad ulteriori formalitá se non quelle generalmente vigenti per l'esecuzione forzata di titoli del paese di emissione. Dato che il decreto ingiuntivo europeo viene emesso dal tribunale del paese del debitore nella relativa lingua, non occorrono ulteriori traduzioni e si potrá direttamente ricorrere all'ufficiale giudiziario o agli organi deposti all'esecuzione forzata.
Se la domanda non dovesse essere completa, il tribunale dará possibilitá alla parte richiedente di integrare la domanda stessa o presentare ulteriore documentazione necessaria.
Una particolaritá importante del procedimento é che il creditore deve indicare il Tribunale competente per la causa ordinaria, alla quale verrá devoluto il fascicolo in caso di opposizione. In altre parole non é possibile qui ottenere un decreto ingiuntivo al pagamento e decidere in un secondo momento se proseguire in caso di opposizione, come nel caso del decreto ingiuntivo secondo il diritto di procedura civile tedesco. Nel decreto ingiuntivo europeo il creditore deve essere consapevole che il rpocedimento prosegue automaticamente dopo l'opposizione con tutte le conseguenze processuali (spese legali, necessitá di un avvocato sul posto etc.). Unica eccezione é rappresentata dalla possibilitá di richiedere (contestualmente alla domanda o comunque prima dell'emissione del decreto ingiuntivo) che il procedimento si estingua automaticamente in caso di opposizione. In quasto caso, se il debitore presenta opposizione, é come se il richiedente non avesse mai presentato la domanda relativa e deve ripartire da zero se decidesse in un secondo momento di far valere il credito in via giudiziale.
A partire dal 1° gennaio 2009 é entrata in vigore nei paesi dell'Unione europea ad eccezione della Danimarca un regolamento che introduce un'azione legale uniforme per crediti di basso valore, fino ad un importo complessivo di € 2.000,00 (regolamento 861/2007).
Con il nuovo regolamento si puó inoltrare una causa civile in un altro paese dell'Unione (di regola il paese di residenza del debitore), servendosi di un modulo standard da compilare.
Se il tribunale adito giudica l'azione come ammissibile (in mancanza di vizi di forma, come ad es. la competenza), l'atto di citazione viene notificato al convenuto, che ha trenta giorni di tempo per rispondere con propria comparsa di risposta.
Il procedimento si svolge di regola solo per iscritto (necessariamente nella lingua del tribunale adito), un'udienza si svolge solo su richiesta di una delle parti o se il tribunale la dovesse ritenere necessaria.
Entro trenta giorni il Tribunale deve prendere una decisione, che potrá essere una sentenza, se la fattispecie é definita, un sollecito alle parti di fornire maggiori informazioni e/o documentazioni oppure un decreto di assunzione di prova se la fattispecie é definita ma contestata nel merito fra le parti. Eccezionalmente il tribunale puó disporre una convocazione delle parti in udienza.
Una sentenza emessa in base a tale procedimento é immediatamente esecutiva, la parte perdente deve liquidare per intero le spese legali.
A partire da gennaio 2009 é entrata in vigore una complessa riforma del diritto tributario in materia di successione con rilevanti modifiche rispetto al precedente regolamento.
Le modifiche riguardano in particolare i criteri di valutazione degli immobili ai fini della determinazione delle tasse da pagare. La legge stabilisce ora che si debba porre a base l'effettivo valore dell'immobile, da calcolarsi con precisi parametri, e non piú il valore catastale, regolarmente piú basso. L'aumento della base imponibile derivante da questi nuovi criteri di calcolo viene in parte compensato da un aumento delle quote esenti a favore dei parenti stretti, che pagano le tasse solo se il patrimonio ereditario, calcolato con i nuovi parametri, supera la quota esente. Svantaggiati risultano i parenti meno stretti, per i quali aumenta regolarmente l'imposta da pagare rispetto al passato.
La riforma regola anche in modo nuovo il trasferimento mortis causa di un'attivitá imprenditoriale, che viene agevolato fiscalmente se gli eredi proseguono l'attivitá d'impresa, salvaguardando per un periodo di almeno dieci anni i posti di lavoro.
Michael Pietzcker, Rechtsanwalt und Notar
Francesca Rosati, Rechtsanwältin
1. Proposta di riforma del diritto tributario in materia di successione
A seguito di una sentenza della Corte Costituzionale tedesca, che ha dichiarato in parte incostituzionale la disciplina vigente, dovrebbe entrare a breve in vigore la proposta di riforma del diritto tributario in materia di successioni, ancora in fase di discussione parlamentare.
Secondo la proposta di legge resta invariata l’aliquota d’imposta per il coniuge ed i discendenti diretti, ma si modificano notevolmente gli importi esenti da imposta. Tali importi esenti da imposta vengono notevolmente aumentati per il coniuge ed i discendenti diretti (figli e nipoti), i quali pagano l’imposta di successione solo per il patrimonio eccedente la quota esente di € 500.000 per il coniuge, € 400.000 per i figli ed € 200.000 per i nipoti.
Aumenta invece la pressione fiscale sugli altri parenti, che godranno di un importo esente di € 20.000; ma saranno soggetti ad aliquote molto alte dal 30% al 50%) sul patrimonio ereditario eccedente l’importo esente da imposta.
Un punto fondamentale della proposta di riforma riguarda il metodo di valutazione degli immobili a fini fiscali: non vale piú il valore catastale, ma il valore effettivo, per cui aumenta notevolmente la base d’imposta per beni immobiliari.
La proposta di riforma va quindi a beneficio die parenti stretti, soprattutto se il patrimonio ereditario non comprende immobili di alto valore.
2. Legge sulla determinazione della paternitá
In data 1° aprile 2008 é entrata in vigore la legge sulla determinazione della paternitá, che consente al padre, che abbia dubbi sulla propria effettiva paternitá naturale, di richiedere che il Tribunale ordini un test genetico di paternitá sul bambino anche senza il consenso della madre naturale.
La Corte di Cassazione tedesca aveva deciso la non ammissibilitá di test genetici sulla paternitá come mezzi di prova dinanzi al Tribunale, se fatti di nascosto senza il consenso della madre del bambino. Im passato il Tribunale poteva consentire un test genetico di paternitá soltanto nei casi eccezionali in cui un padre impugnasse la propria paternitá, con la conseguenza di perdere eventualmente ogni diritto nei confronti del „figlio“ in caso di esito negativo. Con la nuova disciplina il padre puó richiedere il test genetico senza dover impugnare la paternitá, per cui resta libero di decidere se continuare i rapporti con il bambino anche qualora risultasse non essere suo figlio naturale.
1. Limiti all’affitto di appartamenti per brevi soggiorni a turisti
La Corte di appello di Berlino (Kammergericht) ha sentenziato un importante limite per il proprietario di appartamenti in condominio destinati ad uso abitativo. Se per un appartamento in condominio il regolamento condominiale (Teilungserklärung) determina l’uso per abitazione (Wohnungseigentum), non è consentito al proprietario affittarlo per periodi brevi a turisti con continua fluttuazione, in quanto ciò supera i limiti di un legittimo uso a titolo di abitazione e disturba l’ordinata convivenza e la sicurezza degli altri condomini.
Resta in ogni caso consentito l’affitto ad inquilini per il medio/lungo periodo senza alcuna limitazione.
Diversa é la situazione per le unità condominiali destinate ad uso non abitativo (Teileigentum). Per queste unità è consentito anche l’affitto a turisti per brevi periodi, a meno che il regolamento condominiale non preveda una destinazione specifica (ad es. studio medico).
Per quanti possiedano appartamenti in Germania o intendano acquistarli a scopo di rendita, occorre tener presente che l’affitto a turisti per brevi periodi può venir proibito dagli altri condomini se l’appartamento é destinato ad uso di abitazione. Occorre quindi esaminare attentamente il regolamento condominiale prima dell’acquisto o prima della destinazione dell’appartamento ad affitto temporaneo a turisti. Inolter occorre di informare l´amministratore del condominio sul futuro uso dell´appartamento e di farsi dare il consenso dell´assemblea condominiale al fitto.
2. Tutela del diritto d’autore in Germania per prodotti di design
Un’importante sentenza della Corte di Cassazione determina l’obbligo di rinunciare ad ogni vendita internet ad acquirenti tedeschi per prodotti tutelati in Germania da diritto d’autore.
Nel caso qui deciso, una ditta italiana produttrice di articoli di design Bauhaus si era impegnata con dichiarazione scritta a non vendere in Germania la lampada Wagenfeld protetta in Germania da diritto d’autore. La ditta italiana ha offerto peró tali prodotti in internet con pagina in lingua tedesca, assicurandosi che la relativa vendita, cioé il passaggio di proprietá, avvenisse in Italia, tramite consegna dell’oggetto in Italia al cliente o ad una ditta di trasporti incaricata dal compratore tedesco. Questo sistema tendeva a salvaguardare la ditta italiana da violazioni del diritto d’autore, costruendo una vendita „in Italia“, dove il prodotto non é soggetto a diritto d’autore e non su territoriorio tedesco, dove invece tale tutela sussiste.
La Corte di Cassazione ha deciso che anche l’offerta di vendita in internet in Germania in lingua tedesca di prodotti da comprare poi „all’estero“ (tramite consegna in Italia all’acquirente o consegna in Italia a ditta di spedizioni incaricata dall’acquirente) costituisce violazione del diritto d’autore tedesco.
Questo principio vale per ogni ditta italiana che produca e venda in internet anche a compratori tedeschi prodotti soggetti in Germania a diritto d’autore. Tutte le imprese attive in questo settore dovranno quindi verificare se i prodotti offerti siano protetti in Germania da diritto d’autore ed in caso positivo, evitare vendite a compratori residenti in territorio tedesco.
Si deve tener presente che una violazione del diritto d’autore può avere le seguenti conseguenze gravi dal punto di vista economico:
Considerando che in Italia il settore di produzione di oggetti di design si é molto sviluppato con la diffusione di internet, si consiglia alle imprese italiane attive nel settore di valutare attentamente la problematica del diritto d’autore nei rapporti con acquirenti residenti in Germania.
Michael Pietzcker, Rechtsanwalt und Notar
Francesca Rosati, Rechtsanwältin
1. Riforma del diritto societario
La riforma del diritto societario, giá descritta nella precedente circolare dell’ott0bre 2007, ha subito uno slittamento per lavori parlamentari piú lunghi del previsto. L’entrata in vigore secondo informazioni del ministero della giustizia tedesco é prevista per il secondo trimestre del 2008.
2. Riforma fiscale
A partire da gennaio 2008 é entrata in vigore una riforma sulla tassazione delle imprese. L’imposta sulle societá (Körperschaftsteuer) é stata notevolmente ridotta dal 25% al 15%. D’altra parte sono state introdotte ulteriori modifiche del sistema a svantaggio delle societá, come ad esempio le nuove regole in materia di deducibilitá di spese ed oneri dall’imponibile. La tassa d’esercizio (Gewerbesteuer) non é piú deducibile, vi sono anche nuove limitazioni per l’ammortamento degressivo di beni acquistati per l’impresa. Consigliamo pertanto agli imprenditori con sede in Germania di consultare per tempo un commercialista, onde ottimizzare i propri bilanci secondo le nuove regole.
3. Riforma del sistema di consulenza legale (Rechtsdienstleistungsgesetz)
A partire da Luglio 2008 entreranno in vigore nuove norme sulla consulenza legale. Secondo la normativa precedente alla riforma la consulenza era riservata esclusivamente agli avvocati iscritti all’ordine.
Con la nuova legge sará possibile per tutti i professionisti nei vari campi dell’economia fornire informazioni anche di carattere giuridico ai propri clienti, a condizione che si tratti di una attivitá di carattere secondario e rivesta una materia correlata all’attivitá professionale del singolo professionista. Ad esempio sará possibile per un consulente finanziario fornire informazioni su procedure concorsualli. Una banca potrá informare i clienti su aspetti legali del patrimonio investito ecc.
Per i processi dinanzi al Tribunale resta fermo l’obbligo di farsi rappresentare da un avvocato, a meno che non si tratti di cause di basso valore trattate dinanzi alla pretura.
4. Riforma del diritto al mantenimento del coniuge e dei figli
A partire dal 1° gennaio 2008 sono entrate in vigore importanti modifiche del diritto di famiglia in materia di mantenimento del coniuge (o partner nelle coppie di fatto) e dei figli dopo il divorzio.
La legge stabilisce ora una nuova graduatoria nell distribuzione del mantenimento:al primo posto vengono soddisfatti i diritti dei figli minori sia nati nel matrimonio che fuori dal matrimonio. Al secondo posto –e solo se avanzano soldi dopo la distribuzione ai figli- vi sono l’ex-coniuge o la ex compagna, a cui siano stati affidati i figli.
Oltre alla nuova graduatoria sono entrate in vigore nuove norme, per cui la ex moglie o compagna, che ha ricevuto l’affidamento dei figli, in linea di principio deve cercare un lavoro e contribuire al mantenimento dei minori, quando il piú piccolo abbia compiuto tre anni. L#ex marito si puó quindi richiamare all’obbligo dell’ex moglie di cercare un lavoro almeno part-time molto prima di quanto non prevedesse la normativa precedente (compimento degli 8 anni del figlio piú piccolo per la donna sposata).
Occorre inoltre tener presente che sono entrate in vigore nuove tabelle per il calcolo dell’importo del mantenimento die figli (cosiddetta Düsseldorfer Tabelle 2008).
Auguriamo a tutti i nostri clienti un Felice Anno Nuovo
Michael Pietzcker, Rechtsanwalt und Notar
Francesca Rosati, Rechtsanwältin
Il governo tedesco formato dalla coalizione die democristiani e socialdemocratici tedeschi, guidato dal cancelliere Angela Merkel, ha deliberato importanti norme per l’attivitá commerciale che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2008
1. Riforma del diritto societario
Con la legge sulla modernizzazione della GmbH, che entrerá in vigore dal 1° gennaio 2008, sono state decise importanti novitá per quanti svolgono attivitá economiche in Germania.
In particolare:
a) Capitale sociale
Il capitale sociale minimo per fondare una GmbH passa da € 25.000,00 ad € 10.000,00. La legge prevede anche la possibilitá di fondare una cosiddetta societá d’impresa a responsabilitá limitata (haftungsbeschränkte Unternehmergesellschaft) che non richiede nemmeno l’apporto di un capitale sociale minimo. A tale societá non é consentito distribuire utili fin quando non é stato raggiunto l’importo del capitale sociale minimo.
b) atto costitutivo
Alla legge é allegato un modulo di statuto base di una GmbH tipo. Nei casi determinati dalla legge, in cui si ha una costituzione di una societá base con struttura semplice e pochi soci, si puó constituire una GmbH facendo uso del modulo senza bisogno di un rogito notarile. Il notaio dovrá autenticare soltanto ler firme dei soci fondatori.
c) quote sociali
Le quote sociali non devono piú ammontare ad almeno € 100,00 ed essere divisibili per 50. Ogni quota sociale deve avere solo un valore di minimo € 1,00 facilitando cosí il frazionamento dellle partecipazioni die singoli soci ed il trasferimento di quote sociali.
d) facilitazioni per la registrazione
L ’iscrizione al registro delle imprese puó avvenire anche prima di ottenere le autorizzazioni amministrative eventualmente necessarie per lo svolgimento dell`attivitá prevista. La documentazione puó venir presentata via mail.
e) misure contro gli abusi
La legge prevede un ampliamento die motivi di esclusione di un amministratore, in particolare in caso di condanna per non aver richiesto temporaneamente l’apertura del fallimento, per dichiarazioni mendaci ed altri reati economici. Se la societá resta senza amministratori, i soci sono obbligati a presentare domanda fallimentare
2. Riforma della tassazione delle imprese
Il governo tedesco ha deliberato una complessa riforma della tassazione delle imprese. Per quanti sono titolari di un’impresa in Germania é pertanto consigliabile rivolgersi ad un commercialista tedesco per ottenere precise informazioni su eventuali nuovi adempimenti ed informazioni sulle conseguenze fiscali della riforma sulla propria attivitá.
Lavori di ripristino dell’appartamento affittato a fine contratto
La corte di cassazione tedesca ha deciso tutta una serie di casi relativi all’oblligo dell’inquilino di svolgere lavori di ripristino dell’appartamento all’atto di riconsegna dello stesso dopo la fine del contratto d’affitto. Clausole di questo tipo che obbligano l’inquilino a svolgere determinati lavori di pittura delle pareti e simili migliorie ad intervalli prestabiliti e comunque al termine del rapporto di locazione sono molto comuni nei contratti d’affitto tedeschi. La giurisprudenza ha decretato l’invaliditá di tale obbligo in molti casi, in cui tramite le suddette clausole risulti particolarmente svantaggiato l’inquilino rispetto al proprietario:
In particolare sono nulle le clausole quando gli intervalli fra una miglioria e la seguente sono fissi (starre Renovierungsfristen), cioé si preveda che i lavori devono essere svolti indipendentemente dall’effettivo stato della casa. Sono nulle anche quelle clausole che prevedano il pagamento di una quota del preventivo sui lavori nel caso in cui l’inquilino vada via prima che scada il prossimo termine per le migliorie previste (Quotenklausel). Anche l’ obbligo di lasciare la casa completamente rinnovata indipendentemente da quando siano stati fatti per l’ultima volta i lavori é nulla (umfassende Endrenovierungspflicht).
Dato il gran numero di sentenze riferite a casi singoli con clausole di diverso contenuto é consigliabile per inquilini e proprietari far verificare il proprio contratto da un avvocato per chiarire a carico di chi siano le migliorie dell’appartamento a fine contratto. Particolarmente indicata per i proprietari é una consulenza legale per ancora contratti da stipulare: si potrá evitare cosí di stipulare clausole nulle e dover sostenere le spese die lavori a fine rapporto.
Michael Pietzcker
Rechtsanwalt